La bara vuota

Un lontano parente era deceduto ed io mi ero recato in serata all'obitorio dove era esposta la salma.
Erano le 19, ma a dicembre a quell'ora è già buio. Non era una sera estremamente fredda, ma la pioggia monotona che cadeva dal pomeriggio non metteva certo voglia di uscire a passeggiare.
Attraversai di corsa il parcheggio reso lucido dalla pioggia ed entrai dalla porta a lato della cappellina mortuaria.
Entrando nel corridoio cercai di allontanare dalla mente le note della canzone dei Led Zeppelin che stavo ascoltando alla radio mentre guidavo la mia Delta.
Individuai la stanza assegnata allo zio paterno e mi ci diressi. Il corridoio era sgombro ad eccezione di una giovane madre che teneva il figlioletto in braccio per farlo dormire e passeggiava su e giù per il corridoio.

Arrivato alla camera riconobbi cugini che non frequentavo, parenti lontani che mi accennarono un saluto, altri due anziani che non conoscevo e al centro della stanza, immerso nel silenzio e nella sua bara di colore chiaro, coperto da un sottilissimo velo, lo zio -del quale purtroppo non avevo grandi ricordi né recenti, né d'infanzia- ma sapevo perfettamente che era molto amato in famiglia e stimato dalle persone che frequentava.
Mi si avvicinò una sorella del defunto con la quale negli anni avevo avuto più confidenza: zia Clara, dagli occhiali rotondi con le lenti affumicate e giallastre che coprivano le lacrime. Mi strinse il braccio e strofinandosi il fazzoletto sotto al naso mi disse: "Hai visto...??"
"Eh, lo so, zia... sono molto dispiaciuto, chi avrebbe mai..." risposi, ma m'interruppe secca.
"Hai visto? ...Quelli là?" e così dicendo spostò lo sguardo oltre di me e intesi che dovevo voltarmi e guardare dove guardava lei.
Nella stanza di fronte alla nostra c'era solo un uomo; avrà avuto circa la mia età. Lo vedevo seduto di lato e piegato in avanti, con la testa tra le mani.
La bara al centro della stanza era piccola, bianca e dentro c'era un pupazzetto.
La bara al centro della stanza era piccola, bianca e dentro c'era solo un pupazzetto
La bara al centro della stanza era piccola, bianca e vuota.

Attesi che il bambino si addormentasse, e quando la madre lo ripose tornai subito alla macchina e guidai fino a casa in silenzio.

Commenti

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